“Il pensiero di un atleta non suda e non fa fatica,
la mente puĆ² trascinarlo alla vittoria
o abbandonarlo nellāinsuccesso.”
Tutte le audiostories di Olimpicamente sono disponibili su Audible.
Audible - Fonderia Mercury
di: G. Bachi, S. Ferrentino, A. La Torre,
L. Gattuso, M. Mucciarelli e F. Stroppini
adattamento e regia: Sergio Ferrentinocon: Daniele Ornatelli, Eleni Molos,
Alessandro Castellucci, Michela Atzenimusiche originali: Gianluigi Carlone
Che cosa pensa un atleta mentre compie unāazione sportiva? Quali sono le parole che passano nella testa di chi sta correndo una maratona, di chi sta lanciando un peso, di chi sta lottando in vasca per vincere la medaglia dāoro alle Olimpiadi? Ecco da cosa parte Olimpicamente, perchĆ© tutti i racconti, anche quelli di sport, nascono con la voglia di rispondere ad alcune domande.
Gli eventi sportivi sono stati raccontati in molti modi: trasmissioni televisive, approfondimenti giornalistici, biografie romanzate, retrospettive cinematografiche. Olimpicamente vuole dare una prospettiva inedita, una visuale nascosta, ma allo stesso tempo privilegiata: raccontare i pensieri degli eroi sportivi durante i loro gesti atletici. L’ultimo centimetro dal traguardo, lo sforzo estremo per la medaglia d’oro, l’apoteosi della vittoria, ma anche l’attimo dellāaddio, il record perduto, il sorpasso dell’avversario, lāistante della sconfitta.
Sergio Ferrentino
Nata come serie audio prodotta da Fonderia Mercury per Audible e in onda sulla RSI Rete Due, Olimpicamente trova nel teatro uno sbocco naturale che dĆ vita negli anni a una ricca distribuzione nei circuiti teatrali di tutta Italia. La serie si compone di 51storie olimpiche in cui abbiamo ipotizzato i pensieri dei grandi atleti delle Olimpiadi del passato prima durante e dopo il gesto atletico. Selezionando 5 o 6 tra i racconti piĆ¹ appassionanti e significativi, portiamo i pensieri anche sul palcoscenico, utilizzando la tecnica che Fonderia Mercury ha sviluppato fin dalla sua nascita: lo studio radiofonico sul palco e il pubblico che ascolta con radio cuffie e guarda lāallestimento della scena radiofonica. Che cosa pensava Jesse Owens nello stadio di Berlino mentre correva i 100 metri di fronte allo stato maggiore nazista? Cosa c’era dietro allo sguardo smarrito di Muhammad AlƬ mentre accendeva il braciere olimpico di Atlanta? Cosa provava Abebe Bikila correndo solitario e scalzo nella notte romana delle Olimpiadi del 1960? La Radio sul palcoscenico ĆØ per Fonderia Mercury la prosecuzione naturale del progetto Olimpicamente. Attraverso le voci e i corpi di quattro attori, si potranno restituire anche sul palco e in cuffia le suggestioni del racconto sportivo narrato in soggettiva.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Dario Sansalone, Grabriele Calindri, Daniele Ornatelli
Il 10 settembre 1960 ĆØ il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: Il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che lāarrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dellāantichitĆ . Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dellāEtiopia, Abebe Bikila. Non ĆØ diverso da qualunque altro corridore se non per un dettaglio: ĆØ scalzo. Un piccolo uomo col pettorale numero 11, senza scarpe, magrissimo. Ma dopo lāavvio nessuno pensa piĆ¹ al piccolo corridore etiope. Sono le 17 e 30, cāĆØ ancora il sole.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Alessandro Castellucci
Cuba. La rivoluzione. Lo sport. Queste le tre parole principali del Vangelo personale di Alberto Juantorena. Alcuni amici lo chiamavano il peggior giocatore di pallacanestro mai visto. Lui si era innamorato di quello sport. Rimbalzo, corsa, salto, canestro. Lāallenatore polacco Zygmunt Zabierzowski lo convinse perĆ² a provare altro. La velocitĆ . Dedicati ai 400 e agli 800 metri, i suoi 84 chili per 1.90 di altezza divennero un prototipo di fenomeno.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Roberto Recchia, Edoardo Lomazzi
Lo Zar semplicemente era imbattibile. E lo Zar era Aleksandr Popov. Per tutti era lo Zar, ma per gli americani era Big Dog, il cagnaccio. PerchĆ© non ti mollava mai. Inesorabile. Nel 2000 Popov si presenta a Sidney per affrontare la sua terza olimpiade. PuĆ² diventare lāunico nuotatore nella storia a vincere tre ori di fila nella stessa specialitĆ . Il traguardo ĆØ lƬ ad un passo.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Roberto Recchia, Edoardo Lomazzi
Lo Zar semplicemente era imbattibile. E lo Zar era Aleksandr Popov. Per tutti era lo Zar, ma per gli americani era Big Dog, il cagnaccio. PerchĆ© non ti mollava mai. Inesorabile. Nel 2000 Popov si presenta a Sidney per affrontare la sua terza olimpiade. PuĆ² diventare lāunico nuotatore nella storia a vincere tre ori di fila nella stessa specialitĆ . Il traguardo ĆØ lƬ ad un passo.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
E' il giorno della finale del singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Atlanta. A contendersi l'oro, sul cemento degli impianti di Stone Mountain, ci sono Sergi Bruguera e Andre Agassi. Lo spagnolo ĆØ uno specialista della terra rossa, ha vinto per due volte il Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. Agassi invece ĆØ semplicemente Agassi. Uno dei piĆ¹ grandi tennisti del decennio. Un'icona della sua generazione. PiĆ¹ che un tennista, una rockstar. Eā il 3 agosto del 1996: Agassi e Bruguera si preparano a scendere in campo.
Scritto e diretto da Sergio Ferrentino
Con: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
Olimpiadi di Londra 2012. La finale per lāoro maschile del tennis si gioca a Wimbledon. Si sfidano Andy Murray, scozzese, e lo svizzero Roger Federer. Roger viene raccontato come lāanello di congiunzione tra un tennis antico e questo contemporaneo. Sulla carta Federer ĆØ favorito. Ma per Murray, oltre a giocare in casa, la finale per lāoro offre molte motivazioni, anche nascoste nel suo passato. Eā ad un passo dalla vittoria. Gli basta un solo game per vincere la medaglia dāoro.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
Il favorito dei 10 mila metri di atletica leggera, alle Olimpiadi di Tokio 1964, ĆØ Ron Clarke, australiano, detentore del record del mondo. Ma a vincere, dopo un ultimo giro pieno di colpi di scena, ĆØ Billy Mills, un atleta americano pressochĆ© sconosciuto. Billy ĆØ un nativo americano, nato e cresciuto in una riserva, orfano dallāetĆ di 12 anni. Il suo talento per la corsa gli ha offerto una via dāuscita alla disperazione e alla povertĆ . La vittoria di Mills resta nel cuore di tutti grazie allāincredibile rimonta finale.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
Sono pochi quelli che oltre a vincere la medaglia con il record fanno anche la storia dell'atletica. Uno di questi ĆØ stato Robert "Bob" Beamon che il 18 ottobre 1968 alle Olimpiadi di CittĆ del Messico letteralmente decolla dalla pedana del salto in lungo e atterra dopo 8 metri e 90 centimetri. Batte il record precedente di 55 centimetri. Mai nessuno prima di lui era riuscito e dopo di lui riuscƬ a migliorare il record del lungo cosƬ tanto. Il suo record resisterĆ imbattuto per 23 anni.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci
29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. Eā lāultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie dāoro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo ĆØ la competizione alla quale Carl Lewis ĆØ piĆ¹ affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara puĆ² conquistare 4 medaglie dāoro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Cinzia SpanĆ², Eleni Molos
25 settembre 2000, stadio olimpico di Sydney. Finale dei 400 mt femminili. 112000 spettatori, centododicimila presenti, una finale che per lāAustralia assume un significato particolare. PuĆ² essere la finale della riconciliazione, puĆ² essere la finale della restituzione, del superamento di una storia di razzismo, di segregazione, di isolamento nei confronti della popolazione Aborigena. In quella corsia larga solo 1 metro e 20 centimetri, non cāĆØ solo unāatleta , Cathy Freeman, ma anche le ragioni di un popolo, offeso, quasi cancellato e allo stesso tempo, il tentativo di riconciliazione.
Di Patricia Conti. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Patrizia Salmoiraghi, Cinzia SpanĆ²
Al congresso della Sorbona del 1894, il barone Pierre de Coubertin annunciĆ² per la prima volta l'idea di recuperare gli antichi Giochi di Olimpia, partendo da Parigi e dall'EXPO, giĆ programmata nel 1900, sei piĆ¹ tardi. āConcorsi internazionali dāesercizi fisici e dello sportā. L'idea viene accolta con entusiasmo, ma sei anni parvero un periodo di tempo troppo lungo, cosƬ fu deciso di indire la Prima Olimpiade ad Atene, nel 1896, in attesa di Parigi. Non contente delle discipline proposte ā le piĆ¹ consone gare di aquiloni e di tiro al piccione ā per la prima volta nella storia, 22 donne ottennero di partecipare ai Giochi, alla pari degli altri 1211 atleti uomini. Le maschie porte dell'Olimpo sportivo erano state forzate da 22 maledette femministe. Una di queste si chiamava Charlotte Cooper. Tennista. Inglese. E sorda.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
Nel 1972 Dave Wottle ha poco piĆ¹ di ventāanni. Eā un bravo ragazzo dellāOhio, eā un atleta, Dave. Un mezzofondista. E va forte. Si ĆØ qualificato per le Olimpiadi di Monaco ā72 in due specialitĆ : 800 e 1500 metri piani. Nei trials americani, pochi mesi prima delle Olimpiadi, Dave ha fatto segnare il record del mondo degli 800 metri, in modo del tutto inatteso. Ma Dave ĆØ un ragazzo particolare. In quello stesso anno si ĆØ laureato alla Bowling Green State University. E subito dopo i trials si sposa con la fidanzata Jan. Dave gareggia sempre con uno scalcinato berretto a visiera sulla testa. Per tutti, Dave Wottle ĆØ āquello con il berretto da golfā. I giochi del 1972 , a Monaco, potrebbero essere la sua consacrazione.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
1992, giochi olimpici di Barcellona. Si corre la semifinale dei 400 metri piani maschili. Dereck Redmond, ha 26 anni, ĆØ il primatista britannico. E quell'attesa l'ha giĆ vissuta un'altra volta, quattro anni prima, sulla pista di Seul. Era pronto, si stava riscaldando quando il tendine di Achille ha fatto crack. Tra le 56.000 persone che affollano lo stadio del Montjuic c'ĆØ anche il padre. Che lo ha visto partire e risollevarsi, che lo ha accompagnato fin lƬ e che adesso lo sta guardando dalla tribuna. E se potesse regalargli tutto il vento del mondo per portarlo al traguardo lo farebbe all'istante. PerchĆ© quello ĆØ suo figlio.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Dario Sansalone, Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
Lāatletica leggera non ĆØ lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto ĆØ giĆ stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa. Quellāatleta ĆØ Richard Douglas Fosbury detto āDickā statunitense di Portland, Oregon, che nel 1967 sperimenta un salto in cui fa passare prima la testa oltre lāasticella concorpo rivolto verso lāalto. Eā una rivoluzione che, come tutte le rivoluzioni, ĆØ accolta dallo scetticismo diffuso se non con ostilitĆ .
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
Dire che Edwin Moses sia stato il piĆ¹ grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo ĆØ dire tanto. Ma ĆØ anche non dire abbastanza. Per piĆ¹ di un decennio ĆØ stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilitĆ durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive. Grazie a quei tredici passi tra un ostacolo e l'altro che solo lui era in grado di applicare. Sempre tredici. Un ritmo. Musica sul tartan. E dire che ai 400 ostacoli c'era arrivato quasi per caso. Al college, mentre studiava fisica e ingegneria.
Di Luca Cancellara. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Roberto Recchia, Gabriele Calindri
La superficie della Guinea Equatoriale ĆØ attraversata da est a ovest dal Rio Mbini, a nord il fiume Ntem percorre il confine col Camerun, a Sud il Rio Muni quello col Gabon. Lo sport piĆ¹ diffuso ĆØ la pelota, importata dagli spagnoli. āUnitĆ , pace e giustiziaā recita il motto del popolo Fang, unāetnia, tra le piĆ¹ diffuse del Paese. Eric Moussambani Malonga nel 2000, a 22 anni, ha potuto partecipare alle Olimpiadi, quelle Sidney. SpecialitĆ : 100 metri stile libero. Eric prima dāora non era mai stato in Australia, non aveva mai visto una piscina olimpionica lunga 50 metri e fino a pochi mesi prima, otto per lāesattezza, non sapeva nuotare.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Margherita Saltamacchia, Patrizia Salmoiraghi
Flo-Jo, come era soprannominata Florence Griffith-Joyner, nasce a Los Angeles, in California. Nel 1984 ai Giochi olimpici di Los Angeles vince la medaglia d'argento nei 200 metri piani giungendo seconda dietro Valerie Brisco-Hooks. Nel giro di una breve estate Flo -Jo era diventata una donna bionica. Una bacchetta magica l'aveva trasformata. Mentre si prepara a salire sul podio per la premiazione, alle sue spalle cominciano ad addensarsi voci e sospetti.
Di Gianmarco Bachi e Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Cinzia SpanĆ², Eleni Molos
La storia degli atleti ĆØ il racconto dei successi, delle medaglie, delle vittorie, dei record. Quello che spesso non si racconta perĆ² sono gli episodi. Quelle piccole cose che possono interrompere la carriera di un atleta di successo. Piccole cose che spesso non cāentrano con lo sport. Come ĆØ successo a Gabriella Dorio.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Francesca Zucchero, Patrizia Salmoiraghi
Los Angeles, California, Stati Uniti. 5 agosto 1984. Pomeriggio. Caldo come solo chi conosce Los Angeles puĆ² capire. Gabrielle Andersen Schiess ha 39 anni, ĆØ unāistruttrice di sci svizzera, a questa Olimpiade ĆØ tra le favorite. Poi perĆ² accadde qualcosa allāultimo rifornimento: non lo prende. Si disidrata e con grande fatica arriva fino allo stadio, dove percorre il giro finale. 400 metri che dureranno 4 minuti e 55 secondi. Chi ricorda la vincitrice di quella gara, o la seconda, o la terza? CāĆØ solo lei nella memoria di uno stadio, dei telespettatori in mondovisione.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Francesca Zucchero, Patrizia Salmoiraghi
Los Angeles, California, Stati Uniti. 5 agosto 1984. Pomeriggio. Caldo come solo chi conosce Los Angeles puĆ² capire. Gabrielle Andersen Schiess ha 39 anni, ĆØ unāistruttrice di sci svizzera, a questa Olimpiade ĆØ tra le favorite. Poi perĆ² accadde qualcosa allāultimo rifornimento: non lo prende. Si disidrata e con grande fatica arriva fino allo stadio, dove percorre il giro finale. 400 metri che dureranno 4 minuti e 55 secondi. Chi ricorda la vincitrice di quella gara, o la seconda, o la terza? CāĆØ solo lei nella memoria di uno stadio, dei telespettatori in mondovisione.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi
La corsa piĆ¹ lunga, la corsa del mito, la maratona. Nel giorno di chiusura delle Olimpiadi di Seul. Nessun italiano ha mai vinto una maratona alle Olimpiadi. Eā la corsa degli africani da quando a Roma vinse Abebe Bikila. A Seul tutte le gare dellāatletica leggera, dalle medie alle lunghe distanze, sono state vinte da corridori africani. Gelindo Bordin, ex-geometra, proverĆ a far quadrare i conti e a non rassegnarsi al dominio dato da molti per sicuro dei corridori africani.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
Quando prende lāargento alle olimpiadi di Montreal nel ā76 Greg Louganis ha solo 16 anni ed ĆØ allāesordio. Quella volta perde da Klaus Dibiasi che infila il suo terzo oro olimpico consecutivo. Louganis perde quella volta e poi non perde piĆ¹. Ma proprio piĆ¹. Per 12 anni vince sempre, qualunque cosa, in qualunque competizione internazionale, giochi Panamericani, mondiali, olimpiadi. Oro. Sempre.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Eleni Molos, Cinzia SpanĆ²
Il fondatore delle moderne olimpiadi, quello dello spirito olimpico per intenderci, riteneva che fosse piĆ¹ indicato per le donne praticare sport senza mostrarsi in pubblico. Parliamo del Barone de Coubertin. Lo storico e pedagogo francese che giunse alla conclusione che gli sconfitti nella guerra franco prussiana non avevano ricevuto un'educazione fisica adeguata. Meglio su di un campo da gioco che in guerra! Le donne ? Niente. CosƬ la pensavano i moderni, si fa per dire, testimoni di Olimpia.Dunque: alle prime olimpiadi di Atene non ci furono gentili signore. Ma poi passarono quattro anni. Parigi 1900. 22 atlete su un totale di 997 partecipanti. Il 2, 16 percento.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
Piscina Olimpica di Atene. Eā in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. Eā una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, lāha definita la āgara del secoloā. Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialitĆ , si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. Lāattesa ĆØ altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti. In corsia centrale lāolandese Peter Van der Hoogeband, campione olimpico sui 200 crawl a Sydney 2000, capace quindi di vincere in casa di una nazione, lāAustralia, che in quella olimpiade, contava di fare da mattatrice nel nuoto, grazie in particolare a un giovanissimo campione: Ian Thorpe.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
Atene 2004, le prime Olimpiadi post 11 settembre. Oltre 1 miliardo dāeuro in sicurezza. Un esercito di circa 70 000 uomini e 1250 telecamere, quattro volte piĆ¹ che a Sydney. Ma non sarĆ unāedizione da ricordare solo per questo. Sono le Olimpiadi del ācentenarioā, ma con otto anni di ritardo, sono le Olimpiadi con la piĆ¹ alta partecipazione femminile di sempre e sono, soprattutto, le Olimpiadi di Ivano Brugnetti. Eā il 20 agosto del 2004 e Ivano Brugnetti corre la 20 km di marcia.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
Quattro medaglie d'oro sono quattro medaglie d'oro. Ma quattro medaglie d'oro vinte da un nero dell'Alabama in faccia a Hitler sono un'altra cosa. Il granello che inceppa la macchina di quelle celebrazioni del nazional-socialismo che furono i giochi di Berlino del '36. Lui. James Cleveland Owens, detto Jesse. Il figlio del vento e di un povero agricoltore emigrato in Ohio per provare a sfamare lui e i suoi nove fratelli. Lui. Quattro volte sul gradino piĆ¹ alto del podio dell'Olympiastadion costruito da Albert Speer per volontĆ del Fuhrer.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Roberto Recchia
Eā il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed ĆØ in corso una partita di baseball. Il pubblico ĆØ composto da bianchi. Nellāintervallo un corridore di colore sfida prima i piĆ¹ veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatre anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: lāuomo che corre piĆ¹ veloce del cavallo. Il vero spettacolo perĆ² sarĆ quello legato alle sue 4 medaglie dāoro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936.
Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci
E' il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla ĆØ l'etiope Mamo Wolde, ma non sarĆ lui quello che verrĆ ricordato. Il protagonista vero ĆØ invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non ĆØ neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo ĆØ lontano. Lontanissimo: 23 chilometri. Ma come dice un antico proverbio africano āMille passi cominciano sempre da unoā
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Eleni Molos, Cinzia SpanĆ²
A Sidney tutto ĆØ pronto per la cerimonia di chiusura delle XXVII Olimpiadi. Alcuni giornali australiani hanno scritto ādomani finisce la ricreazione e torneremo ad occuparci di meteo, di surfer inseguiti dagli squali, e ci sentiremo nuovamente lontani dal resto del mondoā. Ma oggi ĆØ il giorno della finale del K1 500, gara di canoa , tra le finaliste Josefa Idem, classe 1962. Josefa ĆØ alla quinta Olimpiade, sicuramente lāultima.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Cinzia SpanĆ², Eleni Molos
Uno degli aspetti positivi di cui godono i paesi organizzatori delle Olimpiadi ĆØ quello di poter iscrivere atleti in tutte le gare. Non servono tempi di qualificazione o misure da raggiungere. Non ci sono selezioni da superare. Il posto ĆØ garantito. Per gli Stati Uniti le Olimpiadi del 1996 ad Atlanta rappresentavano un momento determinante della storia sportiva della nazione. Dal 1968 in Messico non primeggiavano nel medagliere. E la ginnastica artistica era una delle discipline su cui si puntava. Nel concorso a squadre femminile non si era mai vinto. Era il momento di dare una svolta alla tradizione. Infatti a meno di clamorose debacle al volteggio potrebbe arrivare lāoro. Sulla pedana salgono prima la piĆ¹ giovane della nazionale Dominique Moceanu e infine Kerri Strug. Per vincere la gara non si deve sbagliare.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Roberto Recchia, Fabio Banfo
Lāuomo che nel 1997 corre lungo le strade di Tokyo portando la torcia dei giochi invernali di Nagano non ĆØ una leggenda olimpica. O perlomeno non lo ĆØ in senso classico. Non ha realizzato imprese colossali, frantumato record mondiali o dato vita a duelli memorabili in pista. Grazie a una storia che se non fosse vera sarebbe un romanzo dāavventura. Di quelli in cui si lotta per la sopravvivenza. Il nome del protagonista di questa storia ĆØ Louis Zamperini.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
āLunedƬ 6 corrente furono organizzate le feste per i giuochi olimpici. L'aspettativa grandissima che vi era per questi giuochi non fu certamente superiore al risultato. La prima giornata fu splendida e per il concorso del pubblico e per i giuochi stessi che dal lato sportivo nulla lasciarono a desiderare.ā CosƬ scrisse la neonata Gazzetta dello Sport il 13 aprile 1896. I 6 fotografi inviati dalla Kodak si divertirono a comporre immagini come fossero statue. 16 giornalisti scrissero, documentarono e inventarono. Tra gli atleti Louis Arnold Zutter, svizzero, specialista del cavallo con maniglie.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
Eā lāalba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dellāera moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo , parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie dāoro, sette record del mondo. Eā lāalba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltĆ la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dellāorganizzazione palestinese āSettembre neroā. Eā lāalba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava giĆ alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni piĆ¹ tardi arriva allāedizione di Atene 2004 con lāintenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nellāimpresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara giĆ per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo ĆØ conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
19 luglio 1996, Atlanta. Cerimonia d'apertura della ventiseiesima olimpiade. La fiaccola olimpica entra nello stadio portata dal lanciatore del disco Al Oerter,poi passa nelle mani del campione del mondo dei pesi massimi Evander Holyfield e della vincitrice dei 100 ostacoli di Barcellona Voula Patoulidou. L'ultimo tedoforo ĆØ la nuotatrice statunitense Janet Evans che si inerpica su per le tribune. In cima, ad attenderla, cāĆØ qualcuno che la aspetta dietro una quinta. Ancora invisibile agli spettatori e agli occhi delle telecamere. E' lāuomo che gli organizzatori hanno scelto per lāaccensione del braciere olimpico. Non un semplice atleta, ma una leggenda.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Cinzia SpanĆ², Linda Caridi
Dieci. La perfezione. Un punteggio che alle olimpiadi, nella ginnastica artistica, non si era mai visto prima. Non c'era riuscita Korbut, dominatrice di Monaco '72. Non c'era riuscita Latynina che di medaglie olimpiche ne aveva vinte addirittura diciotto. Per la perfezione si sarebbe dovuto attendere il 1976. E una ragazzina rumena di quattordici anni.
Si chiama Nadia Comaneci. Quando si presenta in pedana per l'esercizio alle parallele asimmetriche ha un body bianco, il numero 73 e i capelli raccolti in un codino. Si alza un istante sulle punte, prende una breve rincorsa e poi ā¦
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
Londra, 6 agosto 2012. Eā in corso la gara della carabina a 50 metri tre posizioni. Si spara sdraiati, seduti, in piedi. Le Olimpiadi sono lāunica vera vetrina per il tiro a segno, uno di quelle discipline che trovi nella pagina āaltri sportā dei giornali sportivi. Se le trovi. Il dominatore ĆØ un italiano, NiccolĆ² Campriani. Arriva ai 10 tiri finali con un vantaggio di 8 punti., solo lui puĆ² buttare via tutto. E sembra intenzionato a farlo. Gli avversari nei primi 9 colpi gli recuperano poco piĆ¹ di 2 punti. Manca un solo colpo a NiccolĆ² per vincere il titolo. Lāultimo colpo.
Di Veronica Tosetti. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Eleni Molos, Patrizia Salmoiraghi
Le Olimpiadi di Monaco ā72 si ricorderanno sempre per lāattentato di Settembre Nero. Se ti concentri riaffiorano personaggi come Olga Korbut, Valerj Borzov, lāURSS che batte per la prima volta la squadra americana a basket e sopra tutti Mark Spitz: sette medaglie per sette record. Ma per lo sport italiano questa olimpiade ĆØ degna di essere ricordata per un motivo particolare. Le medaglie olimpiche di Novella Calligaris, le prime mai ottenute da nuotatori italiani nella storia.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Patrizia Salmoiraghi, Cinzia SpanĆ²
Ci sono storie che trovano il loro senso piĆ¹ profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocitĆ , e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni ā30, a quale delle due appartiene? Ondina Valla ebbe la sua grande occasione nel 1936, alle Olimpiadi di Berlino. Le Olimpiadi di Hitler e di Jesse Owens.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E Ti rendi conto che non ĆØ proprio la cosa piĆ¹ semplice in unāOlimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno lāeccezionalitĆ , perchĆ© quando verrĆ , non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai giĆ piĆ¹. Eā quello che ĆØ successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. CosƬ era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto ĆØ stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000. Il 10 luglio 1924, a Parigi, dopo che nei due giorni precedenti, Nurmi aveva corso le batterie di entrambe le gare.
Scritto e diretto da Sergio Ferrentino
Con: Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi, Roberto Recchia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 CittĆ del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalziā¦ Poi cāĆØ quello che ĆØ arrivato con loroā¦ di solito non ricordiamo il nome, ma ĆØ quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. E' Peter Norman. E prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dellāOlympic Project for Human Rights.
Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dallāinizio intuisci che tutto sarĆ piĆ¹ difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto piĆ¹ dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non ĆØ sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialitĆ e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
Quella di Richard āDickā Norris Williams potrebbe essere una storia notevole, ma per forza non piĆ¹ notevole di altre. Quella di un tennista, tra i migliori al principio del '900, quando il tennis era ancora un passatempo per le classi agiate. Un campione con dei successi e degli allori, ma in fondo niente altro da segnalare. CiĆ² che invece ha reso eccezionale la sua storia ĆØ l'aver incrociato una delle grandi tragedie della sua epoca. Di quelle che non si sono mai smesse di raccontare. Il porto ĆØ quello di Cherbourg. La nave ĆØ il transatlantico piĆ¹ grande e lussuoso del suo tempo: il Titanic.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Alessio Maria Romano, Nicola Stravalaci, Margherita Saltamacchia
Di un grande sportivo ricordi le vittorie. Oppure le giocate fuori dallāordinario. Ci sono alcuni uomini che nel mezzo di un campo da gioco riescono a farci dimenticare ogni patema del quotidiano. Rendono possibile quello che non dovrebbe esserlo. Tra questi uomini, che se ne infischiano delle regole fisiche, cāĆØ un tennista. Il miglior tennista di tutti tempi. Roger Federer. 17 slam, coppa Davis, 6 master, 237 settimane consecutive al numero 1 della classifica ATP e decine di record polverizzati. La sua prima Olimpiade risale al 2000, perse la finale per il bronzo, ma in quellāoccasione conobbe sua moglie. Ad Atene e a Pechino portĆ² la torcia olimpica. Nel 2012 arrivĆ² in finale, dopo aver vinto il suo settimo Wimbledon. Tra il pubblico le due figlie gemelle. Lāavversario: Andy Murray.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Linda Caridi, Cinzia SpanĆ²
E' il 19 agosto del 2008. C'ĆØ il sole a Pechino. Nello stadio olimpico a forma di nido si corre la quinta batteria dei 200 metri donne. La prima a tagliare il traguardo ĆØ la giamaicana Veronica Campbell Brown in 23ā04. L'ultima ĆØ una ragazza di 17 anni, alta e magra, con i pantaloncini lunghi fino alle ginocchia, una fascia tergisudore sulla fronte e le scarpe regalatele da un'atleta della squadra sudanese. Chiude in 32ā16. āE' stato molto belloā dice. āFarĆ² del mio meglio per non essere ultima la prossima voltaā. Quella ragazza si chiama Samia Yusuf Omar. Ha diciassette anni ed ĆØ l'unica atleta somala a partecipare alle olimpiadi.
Di Antonio La Torre. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Francesca Zucchero, Patrizia Salmoiraghi
Stadio Lenin, Mosca,26 luglio 1980. Finale del salto in alto. In pedana due donne: la tedesca dellāEst Rosemarie Ackermann, prima donna al mondo a superare il āmuroā dei due metri, giĆ campionessa olimpica a Montreal 1976 e Sara Simeoni, medaglia dāargento a Montreal, alla quale ĆØ ātoccatoā per ben due volte alzare lāasticella a 2,01 metri. Tutti gli esperti si attendono questo duello, il pallottoliere degli scontri diretti dice 6 a 2 per la Ackermann. Ma ĆØ la Simeoni, con il suo record del mondo , a vestire i panni della favorita.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Fabio Banfo, Dario Sansalone, Roberto Recchia
E' il 25 marzo 1972 al Cross Country Championships di Hillingdon. A vincere ĆØ un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerĆ mai piĆ¹. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo ĆØ un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. PiĆ¹ indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalitĆ perfetta. Non c'ĆØ sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Claudio Moneta, Nicola Stravalaci
Quando si studia la storia di una disciplina sportiva nasce scontato il dibattito su chi sia il piĆ¹ forte di tutti i tempi. E non sempre ĆØ facile determinarlo. Poi ci sono discipline in cui il dibattito neanche nasce. Si apre e si chiude nello stesso istante. Una di queste ĆØ il salto con lāasta maschile, dove nessuno oserebbe eccepire alcunchĆ© di fronte al nome del leader incontrastato della classifica di tutti i tempi: Sergey Bubka.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Roberto Recchia, Daniele Ornatelli
E' l'alba del 5 settembre 1972. Il marciatore israeliano Shaul Ladany si sveglia di soprassalto nel suo letto del villaggio olimpico di Monaco. E' andato a dormire da poco. Fino alle 3 aveva ritagliato gli articoli di giornale che parlavano della sua gara: la 50 chilometri di marcia, In quel momento il sangue di Moshe Weinberg ĆØ giĆ sull'asfalto. Il suo corpo ĆØ crivellato dai colpi di kalashnikov del commando di Settembre Nero. I terroristi hanno fatto irruzione attorno alle 4.30 nelle unitĆ 1 e 3 di Connolystrasse dove risiedono gli atleti israeliani. Hanno preso in ostaggio 9 persone tra atleti, allenatori e tecnici.
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
I giochi olimpici di Seul, capitale della Corea del sud, furono gli ultimi giochi olimpici prima della caduta del muro di Berlino. Siamo nel 1988, alle porte di una nuova era. Quando Sohn Kee Chung, conosciuto anche come Son Kitei, piĆ¹ di settantāanni, arzillo, scattante, fa il suo ingresso nello stadio con la torcia olimpica in mano, il pubblico coreano, e non solo, esplode in un applauso commosso. Un piccolo vecchio uomo fragile e forte allo stesso tempo, che corre con una scioltezza incredibile, saluta il pubblico, sorride come forse non aveva mai fatto prima. Non tutti conoscono la sua storia, e le ragioni per cui la sua presenza vuol dire cosƬ tanto per la Corea del Sud. PerchĆ© questa ĆØ una storia di piĆ¹ di mezzo secolo prima.
Di Gianmarco Bachi. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Claudio Moneta, Daniele Ornatelli
Non ce n'ĆØ. O sei inglese o segui il canottaggio, oppure il nome di Steve Redgrave rischia di non dirti abbastanza. Eppure ĆØ il nome di una delle grandi leggende della storia dell'Olimpiade. Cinque medaglie d'oro in cinque edizioni consecutive dei giochi. Poco importa che ci siano atleti che alle olimpiadi hanno vinto piĆ¹ di lui, magari anche solo nella stessa edizione dei giochi. Poco importa che il pistard Cris Hoy gli abbia strappato nel 2012 a Londra il record di atleta inglese piĆ¹ medagliato di sempre. Steve Redgrave, resta un monumento.
Di Luca Gattuso. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Edoardo Lomazzi, Roberto Recchia, Fabio Banfo
Teofilo Stevenson, pugile cubano a cavallo degli anni ā70 e ā80 ha vinto quasi tutto, ma ha anche subito le sue sconfitte. Venti. Venti combattimenti li ha persi su 321. Quando Don King, gli offrƬ una borsa di 2 milioni di dollari per combattere contro Mohammed AlƬ lui rispose: āPreferisco lāaffetto di 8 milioni di cubani al valore di 2 milioni di dollari. E non cambierĆ² la mia opinione per qualsiasi cifra mi potrĆ offrireā. Teofilo Stevenson era questo e tanto altro.
Di Flavio Stroppini. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
Uno, due! Uno due! Uno due! Rigido. Di solito gli atleti del getto del peso sono cosƬ. Elefanti in cristalleria. Lo sai che prima o poi si voltano e fanno cascare tutto quanto. Lui no. Werner GĆ¼nthƶr da Uttwil, canton Turgovia, Svizzera, sembrava danzare. Quando camminava e quando lanciava la sfera di 7 chili e 270 grammi a piĆ¹ di venti metri di distanza. Da dove gli veniva tutta quella eleganza?
Di Mario Mucciarelli. Adattamento e regia di Sergio Ferrentino
Con: Cinzia SpanĆ², Patrizia Salmoiraghi, Daniele Ornatelli
Nel 1960, lāanno dei giochi olimpici di Roma, negli Stati Uniti ci sono Stati in cui i neri non possono entrare negli stessi bar dei bianchi; la sola idea di un matrimonio misto fa tremare di inquietudine anche la stragrande maggioranza dei liberal. Lo sport ĆØ un buon modo per emanciparsi, come aveva dimostrato Jesse Owens. Wilma Rudolph nasce nel 1940, ventesima figlia su ventidue di una famiglia non certo ricca, a Clarksville, Tennessee. Wilma ĆØ una promessa dellāatletica leggera. Fa parte di un gruppo di atlete allenate dal coach Ed Temple: le Tigerbelles. Un pugno di velociste nere che Temple sta seguendo tra mille difficoltĆ . Inflessibile e severo, si prende cura di ogni aspetto della crescita delle ragazze. Ed Temple non immagina che sarebbe stata proprio lei a infrangere una delle regole principali che aveva dato alle sue Tigerbelles: niente madri in squadra.
Autore, conduttore e regista radiofonico. Direttore dei programmi di Radio Popolare per 15 anni, in RAI ha dato vita a trasmissioni come Caterpillar e Catersport. Con Bar Sport, a Radio Popolare, ha commentato le Olimpiadi dall'84 al '96 oltre che Mondiali ed Europei di calcio dall'86 al 2000. Con Catersport, in Su Rai Radio2, ha seguito i Giochi Olimpici dal 2000 al 2008 e i principali eventi calcistici fino ai Mondiali del 2002.
Ha insegnato tecniche del linguaggio radiofonico e drammaturgia radiofonica presso Scuola Holden e la IULM di Milano, collaborato con varie universitĆ e altre radio tra cui Radio24, ideando e conducendo il programma sportivo "Dai&Vai", e Radio Svizzera.
Scrive cose e vede poca gente. Ma soprattutto parla, ai microfoni di Radio Popolare, di cui ĆØ stato direttore dei programmi per 10 anni.Ā Come autore satirico ĆØ nello staff di Spinoza. Come autore tragico scrive epigrammi sulle pareti degli ascensori.Ā Non scrive libri perchĆØ preferisce leggerli.Ā Ha collaborato o collabora con Radio Rai, RSI, Diario, Linus, Marie Claire e molte altre testate.Ā Per non dover andare in palestra nei tempi morti ha fondato l'agenzia di comunicazione Clinc.
Eā stato lāallenatore di Ivano Brugnetti: campione olimpico nella 20 km di marcia ad Atene 2004, campione del mondo 50 km marcia a Siviglia 1999 e primatista mondiale 10 km pista. Antonio ĆØ anche professore associato in Metodi e Didattiche delle AttivitĆ Sportive, presso la Scuola di Scienze Motorie dellāUniversitĆ degli Studi di Milano e membro del Comitato Tecnico-Scientifica & Coordinatore Advisor of Coaching della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera). Da fine settembre 2018 ĆØ Direttore Tecnico FIDAL delle squadre nazionali assolute.
Nato a Milano, cresciuto a Milano, probabilmente morirĆ a Milano anche se aspira a farlo a Genova, sua cittĆ di adozione. A 21 anni inizia ad intasare l'etere nella redazione di Radio Popolare per poi passare da Radio1 Rai, Radio2 Rai e Radio24. Giornalista.
Segue un po' tutti gli sport (ĆØ fra i pochi a conoscere le regole di curling e cricket), ne ha praticati molti tra cui lancio del giavellotto, canoa, pattinaggio e hockey su ghiaccio.
E' Consigliere Federale della Federazione Italiana Cronometristi.
Autore in prosa, poesia e di reportage giornalistici. Ć anche autore e regista teatrale. Da anni scrive e dirige radiodrammi per la Radio della Svizzera Italiana Rete Due. Alcune sue sceneggiature sono state presentate in vari festival cinematografici internazionali.Ā Suoi i progetti transmedialiĀ www.levoyagedorient.ch,Ā www.ilviaggiodiarnold.ch,Ā www.s14.chĀ che uniscono radiofonia, video, teatro e letteratura. Insegna "narrazione del reale" al Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive di Lugano (Svizzera) eĀ alla Scuola di Storytelling & Performing Arts Holden di Torino (Italia).Ā www.flaviostroppini.comĀ
Nasce e studia a Bologna, poi va a Roma per frequentare il corso āRaiscriptā di sceneggiatura, poi torna a Bologna, poi si trasferisce vicino a Milano, poi si vedrĆ . Dal 2006 al 2012 lavora come lettore per Medusa Film. Autore per TV, radio, cinema, cabaret, teatro, ha scritto il film āThe space betweenā di Ruth Borgobello, che uscirĆ nel 2016, prima coproduzione Italia-Australia. Dal 2008 tiene corsi di scrittura e seminari di cinema in giro per lāItalia.
Nasce a Buenos Aires nel 1971, direttore artistico della compagnia MacrĆ² Maudit di Milano, all'interno della quale opera come autrice, attrice ed insegnante di recitazione.
Ha collaborato, tra gli altri, con il teatro Menotti, il Teatro Filodrammatici e il Teatro Libero di Milano.
Si occupa di radiofonia da prima della laurea, negli ultimi anni con Fonderia Mercury, UniversitĆ IULM e RSI. Scrive di sport su L'Ultimo Uomo e su Rovesciate.com; ha fatto parlare e ha parlato di gesti atletici a Radio24, come redattore e inviato di "Dai&Vai", e a DeejayTV nella rubrica sportiva di OccupyDeejay. Vive a Milano ma ha accento veneziano.
Diplomata alla nuova Scuola Holden di Torino, con specializzazione in scrittura non-fiction e giornalistica. In una vita precedente ha studiato giapponese all'universitĆ . Scrive per webzine e testate online come Soft Revolution, CafĆ©babel e Collage Mag. Crea audio-documentari e racconti per Gwendalyn Radio e per il web, e nutre una smodata passione per fumetti e graphic novel.