DANIELE BIACCHESSI – Quel giorno a Cinisi (40′) LIVE

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SINOSSI Peppino Impastato, nato a Cinisi il 5 gennaio 1948 in una famiglia bene inserita negli ambienti mafiosi locali, si avvicina alla politica negli anni del liceo. Assieme ad altri giovani fonda il giornale “L’Idea socialista” ed entra in contatto con Danilo Dolci; nel 1975 organizza il circolo “Musica e cultura” dal quale nascerà due anni dopo l’emittente autofinanziata radio Aut, che fa controinformazione e satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con Democrazia Proletaria alle elezioni comunali a Cinisi, ma viene assassinato pochi giorni prima delle elezioni, e qualche giorno dopo l’esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo viene trovato sui binari della ferrovia Palermo Trapani, dilaniato da una carica di tritolo. Le indagini si orientano inizialmente sull’ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, oppure di un suicidio eclatante. Il caso giudiziario è stato chiuso e riaperto per ben tre volte, sino ad arrivare alla sentenza della Corte d’assise che nel 2001 ha condannato Vito Palazzolo a 30 anni di reclusione e Gaetano Badalamenti all’ergastolo.

SINOSSI Peppino Impastato, nato a Cinisi il 5 gennaio 1948 in una famiglia bene inserita negli ambienti mafiosi locali, si avvicina alla politica negli anni del liceo. Assieme ad altri giovani fonda il giornale “L’Idea socialista” ed entra in contatto con Danilo Dolci; nel 1975 organizza il circolo “Musica e cultura” dal quale nascerà due anni dopo l’emittente autofinanziata radio Aut, che fa controinformazione e satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con Democrazia Proletaria alle elezioni comunali a Cinisi, ma viene assassinato pochi giorni prima delle elezioni, e qualche giorno dopo l’esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo viene trovato sui binari della ferrovia Palermo Trapani, dilaniato da una carica di tritolo. Le indagini si orientano inizialmente sull’ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, oppure di un suicidio eclatante. Il caso giudiziario è stato chiuso e riaperto per ben tre volte, sino ad arrivare alla sentenza della Corte d’assise che nel 2001 ha condannato Vito Palazzolo a 30 anni di reclusione e Gaetano Badalamenti all’ergastolo.