ASCOLTA!
PARLA LENINGRADO

Nei 900 giorni dell’assedio un milione di persone sono state evacuate, un milione sono sopravvissute, un milione sono morte.
900 giorni: un milione di morti. 750 mila dei quali non sono morti colpiti dalle bombe o dai proiettili.
Sono morti di fame.

SINOSSI

Leningrado Settembre 1941
Sopra il Palazzo d’Inverno, nubi rosso sangue incendiano il cielo. Per strada, sui muri lungo la Nevskij Prospekt compare la scritta “Il nemico è alle porte”. La città di Pietro il Grande, di Pushkin, di Dostoevskij, la città di Lenin è sotto l’assedio nazista. Da quel cerchio d’acciaio niente e nessuno potrà più uscire, per novecento giorni. Niente tranne la voce di Radio Leningrado dalla quale uscì il 9 Agosto 1942 la Settima di Shostakovic.

 

V I D E O : ASCOLTA! PARLA LENINGRADO...
Produzione 2011
Fonderia Mercury

Scritto e diretto da Sergio Ferrentino

Musiche: Diego Fasolis
Consulenza storica: Gianpiero Piretto
Assistente alla drammaturgia: Emiliano Poddi

Produzione: Fonderia Mercury

Note di regia

Di solito una storia come questa diventa un libro e il libro un film. Ascolta! Parla Leningrado… Leningrado suona ha seguito un percorso diverso: è uno spettacolo teatrale che prende le mosse da due radiodrammi, prodotti e trasmessi dalla Radio Svizzera Italiana nel 2006. 900 giorni, 1 milione di morti, 750.000 di fame: questo, in cifre, è l’assedio di Leningrado, il più lungo della storia moderna. I Tedeschi avevano stretto la città in una morsa implacabile, niente e nessuno poteva oltrepassare quel cerchio d’acciaio. A parte una voce, la voce di Radio Leningrado. L’idea iniziale era di raccontare la radio tramite la radio, nella convinzione che Radio Leningrado abbia avuto un ruolo determinante nei giorni d’assedio. Storie di soldati al fronte, di libri bruciati per scaldarsi, di camionisti lanciati a tutta velocità su strade di ghiaccio, di gente comune che semplicemente cercava di sopravvivere. C’era poi la storia delle storie, quella di un’orchestra che quasi non esisteva più e che si mise in testa di eseguire una sinfonia, per di più monumentale, come la Settima di Šostakovič. La trasposizione teatrale conserva la prospettiva radiofonica e si muove in bilico tra racconto e messinscena. All’inizio i sei attori si rivolgono al pubblico in qualità di narratori. Solo che ben presto il racconto non basta e allora gli attori indossano i panni dei personaggi e rappresentano la vita di Leningrado sotto assedio. Sono corpi troppo magri che spariscono sotto i vestiti pesanti, indossati a strati, in uno degli inverni più freddi della storia russa. E tuttavia sono corpi che resistono, che cercano di aggrapparsi al suono degli strumenti e alla speranza di un futuro.
Note di regia di Sergio Ferrentino

Ascolta! Parla Leningrado
in stampa
  • La Provincia Pavese (01/12/2011)
  • RussiaOggi.it (16/10/2011)
  • 2duerighe.com (14/10/2011)
  • Persinsala.it (13/10/2011)
  • Corriere della Sera (10/10/2011)
  • La Repubblica (06/10/2011)
  • IlCapoluogo.com (01/10/2011)
  • ViviMilano (10/06/2011)
  • AprileOnline.info (18/01/2010)
  • La Repubblica (11/01/2010)
Rassegna stampa completa di Ascolta! Parla Leningrado
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