IL PROGETTO

Pochi autori, quando non si occupano di romanzi, si confrontano con la drammaturgia radiofonica, cioè con storie concepite espressamente per l’oralità. Alcuni tra i più importanti – Bajani, Carlotto, Corrias, Dazieri, Lucarelli, Bucciarelli – hanno raccolto questa sfida, scrivendo una storia originale che è stata adattata in audiodramma ed è poi diventata una registrazione, un podcast. Per Fonderia Mercury la registrazione di un radiodramma è uno spettacolo ed è per questo che AutoreVole esce dagli studi radiofonici, entra in teatro, l’Elfo Puccini di Milano, e sfocia nel web. Il pubblico, con le cuffie, assiste abusivamente all’allestimento dei radiodrammi e alla costruzione di un’immagine acustica che permetta di “vedere la radio”. Il palcoscenico si trasforma così in uno studio radiofonico, gli ambienti vengono ricostruiti acusticamente, gli effetti realizzati dai rumoristi in scena; gli attori recitano in una “diretta radiofonica”, si rapportano con i microfoni scindendo il testo dal gesto. Da febbraio 2012 gli audiodrammi di AutoreVole sono in tour in teatri, festival e università italiane. Orson Welles sottolineava che la radio fosse il contrario del cinema muto: sentire ma non vedere. Fonderia Mercury con AutoreVole, prova a immaginare e far vedere la radio.

Parlano gli autori

>> Carlo Lucarelli

“Le problematiche nello scrivere un radiodramma sono tutte quelle legate al fatto che non puoi far vedere niente naturalmente. Che il suono e la parola devono essere narrativi, raccontare, allo stesso tempo però devono raccontare in maniera naturale. Si fa presto a dire: “Vieni avanti, Enrico, fratello mio” ma non lo diremmo nella realtà. Allora devi usare solo le parole per far capire che sto palando a mio fratello, che lo sto facendo dentro un particolare contesto e quindi i rumori devono rendere quella cosa… E tutto questo deve essere molto bello e narrativo. Questa è una difficoltà che è stimolante. Io non credo di riuscirci così bene come persone che scrivono naturalmente per la radio, però lo stimolo è cercare di arrivarci in qualche maniera. Poi il resto lo fanno il regista e gli adattatori.”


>> Pino Corrias

“Scrivo per la radio perché la radio si guarda a occhi chiusi, ma quando è ben fatta racconta storie che gli occhi li fa spalancare. Perché in radio l’inchiostro si trasforma in voci. E le voci diventano immaginazione, compongono una storia, descrivono una infinità di mondi che ci parlano del nostro. Scrivo per la radio perché ogni rumore può diventare un paesaggio, un’inquadratura, una faccia e persino un pensiero. Scrivo per la radio perché mi è stato chiesto per questo progetto Autorevole che fa la radio su un palcoscenico, tenendo piccole luci accese dentro la scatola del radiodramma, per poterlo vedere mentre si fa. Proprio come mi immaginavo accadesse, quando da piccolo ascoltavo la radio e guardavo tra le valvole accese se si vedevano oppure no gli attori, i cantati e i cavalli che passavano al galoppo. Si vedevano.”


>> Sandrone Dazieri

“Una ventina di anni fa mi trovavo ospite in una baita in montagna. Non avevo con me niente da leggere, non c’era la televisione, ma trovai una vecchia radio che prendeva solo un canale in lingua italiana che trasmetteva uno sceneggiato. Ascoltare le voci degli attori con il sottofondo del vento che faceva tremare le finestre mi trascinò via. Fu magico. E’ questo l’effetto che fa la parola, quando è spogliata da tutto e ti arriva attraverso la forza della recitazione. Non sarò mai all’altezza di quello sceneggiato, anche perché era tratto da un racconto di Checov, ma è a quella potenza che tendo, a quella sensazione di rapimento e magia. Per farlo, ho dovuto imparare una nuova grammatica, lontana dalla sceneggiatura televisiva come dal romanzo, e come spunto di partenza ho rielaborato uno dei tipici temi del romanzo gotico, quello del disgraziato che prova su di sé la magia nera, calandolo nel mondo delle sostanze psicoattive.”


carlotto

>> Massimo Carlotto

“La scrittura radiofonica ha un fascino irresistibile. Quando Sergio Ferrentino mi ha proposto di partecipare ad Autorevole ho accettato immediatamente. Non solo perché abbiamo già lavorato insieme, ai tempi di Radio Bellablu, ed è stata un’esperienza professionale e umana davvero importante ma anche perché scrivere una storia per consegnarla a qualcuno che l’adatterà allo strumento radio è una sfida, uno stimolo a mettere in gioco tutto quello che il mestiere ti ha insegnato negli anni. Scrivere una storia che sarà “ascoltata” sovverte ogni idea su cui regge il romanzo (e nulla ha a che vedere con l’audiolibro)… per uno scrittore è pura avventura. Che bellezza!”


autorevole-andrea-bajani

>> Andrea Bajani

“Scrivere per la radio significa sguinzagliare le parole, liberarle da ogni laccio e lasciarle andare. Scrivere libri lo è altrettanto, in qualche modo. Ma per certi versi le parole che un romanziere libera scrivendo un romanzo, sono un po’ più ammaestrate. Hanno un livello di addomesticamento maggiore. Una volta sciolte, in fondo, sanno già dove andare. E così fanno, e corrono ad occhi chiusi nelle librerie. Non si perdono per strada, di solito. Vanno via così sicure che è difficile intercettarle altrove. Ecco, le parole scritte per la radio, invece, non conoscono la strada a memoria e vanno dove le porta il naso.  Una volta slegate te le puoi ritrovare dovunque, scodinzolanti o ringhianti. Magari ti abbaiano mentre sei dal parrucchiere, o ti fanno il solletico mentre bevi il caffè dentro un bar e allora non puoi fare altro che andare dove vogliono loro. Per questo, non potevo sottrarmi alla tentazione del progetto di Autorevole che in qualche modo coniuga insieme il romanzo e la radio, e altre strade ancora che le nostre parole potranno prendere. Chi ama le parole, non può sottrarsi al piacere e al tempo stesso alla sottile malinconia di vederle correre via libere.”


>> Elisabetta Bucciarelli

“Scrivere parole che si faranno voce è un atto estremo. E’ riempirsi di tutti suoni del mondo, di tutti i rumori più fastidiosi, di tutti i silenzi. E’ cercare di ricordarsi che la voce è corpo esattamente come il tatto e l’olfatto. E’ allusione, metafora, sospensione. E’ farsi capire senza spiegarsi, è lasciarsi abitare senza aprirsi in modo evidente. Come un atto d’amore. Generoso e speciale. Unico. In un audiodramma le parole, i suoni e la voce devono bastare. Creano mondi profondi, che restano nel tempo. Non hanno il conforto delle immagini, come nei film e nemmeno quello delle descrizioni lunghe capitoli interi, come accade nei libri. Fanno da spalla all’immaginazione di chi ascolta, anticipano, evocano, costruiscono. Non è una scrittura abituale, perché la voce lavora in verticale, arriva in profondità, è precisa, ragionevole e diretta. Sfiorarsi con le parole è complicato ma assai più emozionante di qualsiasi gesto esplicito. Per questo è impossibile improvvisarsi concertisti di parole sonore ed è necessario un “Maestro di voce” per orchestrare un audiodramma come si conviene. La partita di scrivere per “voce sola” è stata giocata anche e soprattutto perché c’è Sergio Ferrentino a sostenere l’autore di libri mentre si cimenta del suo funambolico tentativo di essere anche altro, di occupare uno spazio differente e decisamente d’avanguardia.

Hanno partecipato

Autori:
Carlo Lucarelli
Pino Corrias
Sandrone Dazieri
Massimo Carlotto
Andrea Bajani
Elisabetta Bucciarelli

Attori:
Alessandra Mattei
Alessandro Castellucci
Alessandro Pazzi
Alessandro Quattro
Alessio Romano
Ancilla Oggioni
Andrea Fazzari
Carlotta Viscovo
Cecilia Broggini
Cinzia Spanò
Claudio Moneta
Clio Cipolletta
Daniele Monachella
Daniele Ornatelli
Dario Sansalone
Deborah Morese
Edoardo Lomazzi
Eleni Molos
Elisabetta Becattini
Fabio Banfo
Fabrizio Martorelli
Gabriele Calindri
Giulio Baraldi
Giuseppe Salmetti
Igor Horvat
Ilaria Cappelluti
Linda Caridi
Luigi Testoni
Marco Baliani
Marco Gobetti
Maurizio Pellegrini
Michela Atzeni
Valeria Ferrario

Musiche:
Gianluigi Carlone

Fonici e Sound designer:
William Geroli
Marco Sambinello
Marcello Abucci
Davide Tavolato

Assistenti alla regia:
Francesca Dal Cero
Maurizio Pellegrini
Flavio Stroppini

Assistenti di produzione:
Vanessa Radrizzani
Luca Cancellara
Monica De Benedictis

Web Master:
Alessandro Costantino

Foto e video:
Amedeo Novelli 
Federico Borselli 

Montaggio video e interviste:
Monica De Benedictis
Giovanni Abitante

Ufficio Stampa:
Catia Donini
Cristina Pileggi

Tour Manager:
Laura Severini
Valeria Mordenti

Grafica:
Roberto Molteni

Autorevole
in stampa
  • Sipario.it (05/02/2016)
  • La Repubblica (13/01/2016)
  • La Lettura - Corriere della Sera (11/04/2016)
  • La Stampa (17/03/2017)
  • La Bisalta (17/03/2017)
  • La Guida (10/03/2017)
  • La Provincia Pavese (07/03/2017)
  • La Provincia Pavese (07/03/2017)
  • La Stampa (03/12/2016)
  • Il Giornale (03/12/2016)
Rassegna stampa completa di Autorevole
SCROLL UP